Nei giorni 23 e 24 settembre 2021 la Fondazione, d’intesa con la FIDAF e con il supporto del CONAF, ha organizzato un convegno sul credito agrario dal titolo “Investire nell’agricoltura sostenibile per la transizione ambientale”.L’evento – la cui realizzazione è stata sostenuta anche dall’Istituto Luigi Einaudi per gli studi bancari, finanziari e assicurativi e da Confprofessioni – si è articolato in cinque sessioni con l’intervento di agronomi, rappresentanti delle banche e delle istituzioni operanti a favore dell’agricoltura, consulenti, ricercatori universitari, storici ed economisti agrari, valutatori.
La prima sessione è stata di “Inquadramento storico” e ha avuto un approccio non soltanto accademico, quanto piuttosto caratterizzato da un ampio richiamo alla concreta operatività maturata sul campo sviluppatasi nel corso degli anni. Si è passati dal ruolo del credito agrario nell’Italia post-unitaria alla riforma del 1928, dalla funzione del credito agrario nell’Italia repubblicana alla fine della specializzazione e all’affermazione della dimensione europea.
La seconda sessione ha analizzato il “Rapporto banche-imprese. Opportunità e criticità” ed ha affrontato tematiche quali l’esigenza di ordinarietà nella specialità, cioè di una tecnica bancaria all’altezza della specializzazione produttiva, nonché di una più specialistica conoscenza del tema “agricolo” in ambito bancario con specifico richiamo alla definizione di adeguati meccanismi di valutazione del merito creditizio.
La terza sessione ha riguardato “Gli interventi pubblici a favore del comparto agricolo” ed ha approfondito le questioni connesse alla necessità di poter contare su uno strumentario di garanzie all’altezza degli altri settori produttivi, cioè una tematica che assume connotazioni di più generale valenza strategica in quanto si può considerare trasversale rispetto a proposte e progetto di riforma volti allo sviluppo del comparto agricolo.
La quarta sessione ha preso in considerazione “La progettualità e il mercato” ed è partita dalla constatazione che l’agroalimentare e l’agroindustria partecipano, per loro stessa natura, di logiche tipicamente industriali, sia pure basate sulle produzioni agricole, con consistenti carature manageriali e programmatorie e forte propensione all’ammodernamento tecnologico e produttivo in un comune sforzo di ricerca di nuovi mercati con vocazione all’internazionalizzazione.
La quinta sessione ha esaminato “La sostenibilità come elemento di valore nell’accesso al credito” ed ha sviluppato i ragionamenti connessi alla necessità per il mondo agricolo di non perdere l’occasione della sostenibilità anche in considerazione della grande quantità di risorse che nell’imminente futuro sono destinate ad essere indirizzate verso questo valore da considerarsi essenziale per accedere a benefici pubblici o perché banche e investitori guardino con favore al finanziamento in termini di prezzi e di quantità.